“Il rosso segno della follia”

hatchet0Stilish, direbbero oltreoceano. Aggettivo perfettamente applicabile a questa pellicola, ancora una puntata della carrellata nel fantas(ma)tico mondo Baviano. La trama è esile come un filo, ma la "mise en scene" è sontuosa, tanto per cambiare. Un giovane, tormentato da assillanti ricordi e da incompiute rimozioni edipiche, compie una serie di efferati delitti ai danni di giovani spose ("Corpse Bride" vi dice qualcosa?). Scoprirà che la chiave della sua paranoia è insita in qualcosa che egli stesso ha compiuto da piccolo. Un piccolo gioiello, frutto di una insolita produzione italo-spagnola, poco apprezzato in Italia all’epoca (1970) ed enormemente rivalutato all’estero negli anni successivi. Elegante e poco spaventevole, specie nella mutilata versione di 85 minuti che circola sul mercato home-video italiano, il film ricorda per molti aspetti il precedente "Sei donne per l’assassino". Molto curato nella fotografia (per questo film firmata dallo stesso Mario Bava), dominata dai giochi di specchi e dalla messa a fuoco "creativa". Di certo non il migliore di Bava, ma sicuramente uno dei suoi film più "studiati". Personalmente continuo a preferire il Bava degli horror di ambientazione "gotica". Terribile e luciferina Laura Betti.

Voto personale: 7+

5 risposte a ““Il rosso segno della follia”

  1. Condivido anche io la preferenza verso il Bava gotico di Operazione paura. Questo film l’ ho visto da poco e mi è piaciuto ma con riserva. Ho visto da poco anche “Cani arrabbiati”. Un capolavoro, mi rimane solo l’amaro in bocca per il fatto che Bava non abbia girato molti polizieschi!

  2. oggi ho visto il mio primo film di Mario Bava ed è stata una bellissima sorpresa. Non è un capolavoro, ma un piccolo gioiello sì. Se è un B-movie, appena finisce il campionato sarà un A-movie.

  3. @Fmmasala: Hai visto “Il rosso segno”? Non il suo più bello… specie nelle versioni stra-mutilate che circolano in Italia. Visione però (come tutto di Bava, del resto) più che meritevole di attenzione.

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