Cronache dalla Laguna/3

DSCN0752

“Encarnacao do demonio” – Jose Mojica Marins (Fuori Concorso)

 

Ed eccoci al vero momento cult (meglio ancora stra-cult) dei giorni lagunari. La visione in sala grande di “Encarnacao do demonio”, a mezzanotte, con presenti in sala il sublime Ze de Caixao alias Coffin Joe, nonché il nostro amatissimo Conte reduce dal red carpet ha rappresentato un momento di quelli che i fortunati presenti potranno descrivere ai nipoti con orgoglio. Film esaltante e disturbante come pochi altri, questo terzo capitolo della trilogia horror brasiliana di Coffin Joe (a proposito, almeno 3 le trilogie che si sono chiuse quest’anno a Venezia: singolare coincidenza). Pellicola splendidamente girata, dalla dirompente forza visiva e dal fortissimo impatto splatter, eppure percorsa da alcune riflessioni sotterranee e profondissime sul senso stesso del cinema come “territorio” di mezzo tra presente e passato, tra bene e male, tra vita e morte. Visione per stomaci forti e palati raffinati. Ne riparleremo.

 

Voto: 8,5

 

“Shirin” – Abbas Kiarostami (Fuori Concorso)

 

Troppo radicale, troppo estremo, troppo complesso (nella sua assoluta, totale semplicità) per poterne parlare in poco spazio. Il cinema di Kiarostami è un cinema di idee applicate nella loro essenzialità al mezzo cinematografico. Con questo film declinato per intero al femminile, uno dei più coraggiosi e sperimentali di tutto il cinema degli ultimi anni, Kiarostami si spinge con la sua poetica molto oltre rispetto a quanto aveva fatto con i film precedenti. Il risultato è uno di quei film che dividono e che non possono mettere tutti d’accordo. Sicuramente il film più interessante tra tutti quelli visti. Anche qui: se ne riparlerà. Sperando in una degna distribuzione.

 

Voto: 9

 

“Vinyan” – Fabrice Du Welz (Fuori Concorso)

 

Film strano, credo non completamente riuscito. Racconta la storia di una coppia di coniugi europei che decide di mettersi alla ricerca del figlio scomparso durante uno tsunami nella giungla Thailandese. I due si renderanno protagonisti di una specie di discesa nell’incubo, man mano che le loro solide certezze occidentali cominceranno ad essere scalfite dalle ombre e dall’ipnotizzante presenza di una natura a loro ostile. A tratti bello, con alcune immagini che non si dimenticano. Alla lunga decisamente troppo ripetitivo.

 

Voto: 5,5

 

“L’autre” – Patrick Mario Bernard e Pierre Trividic (Venezia 65 – In concorso)

 

Una delle più positive sorprese. Singolarissimo film, meritevole di attenzione soprattutto (se non soltanto) per quanto riguarda il suo aspetto puramente visivo (di fotografia e regia). Purtroppo un po’ carente sul piano della sceneggiatura: plot nebuloso e dal tono indeciso. La carenza però come dicevo può per certi versi essere compensata da un lavoro davvero accurato e creativo sulla composizione delle immagini, improntato sulla linea di una estrema libertà tecnica ed espressiva. Più video-arte che cinema-cinema. Ci è piaciuto comunque.

 

Voto: 8

 

13 risposte a “Cronache dalla Laguna/3

  1. Ciao Pick! In diretta dalla sala stampa della mostra di venezia! Peccato non esserci incontrati, t’ho dato il mio numero troppo tardi. Peccato perchè siamo stati nella stessa sala almeno tre volte (i tre midnight movie!). lho letto di fretta i commenti ai film, poi ne discuterò meglio. Invece ti invito da me a seguire lo specialone e a darmi le tue impressioni (anche se per ora ho pubblicato soprattutto rece su film che non hai visto…
    Ciaoo!

  2. Fa piacere leggere le righe per L’autre, è un film che mi interessa…
    Mi spiace invece constatare che Emmanuelle non abbia dato lustro a Vinyan, che pure è un altro film che non vedo l’ora che esca (specie per la Béart, lo confesso ^^).

  3. Ieri sera in tv ho visto dei frammenti del primo film da te nominato:Encarnacao do demonio.
    Piuttosto impressionante direi.
    Ma anche il tuo 8,5 di valutazione mi ha incuriosito Pick.

  4. @Zara: Peccato sì, ho letto il tuo messaggio quando ero già tornato in sede. Leggerò prestissimo le tue considerazioni sulla Mostra. By!

    @Noodles: La Bèart in “Vinyan” resta una delle pochissime cose buone, ma è comunque imbrigliata in una sceneggiatura abbastanza scialba e come detto ripetitiva all’estremo. “L’autre” a detta di alcuni sarebbe il film preferito anche dei selezionatori della Mostra… staremo a vedere. E speriamo almeno venga distribuito.

    @Iosif: Comprensibile. Secondo me invece è decisamente un film fatto per essere visto e… sentito. Comprendo però che possa suscitare reazioni opposte, e voti che vanno dal 9 al 3. Dipende da quello che cerchiamo in un film e da quello che siamo disposti a vedere al cinema.

    @AlDirektor: Piuttosto impressionante è un eufemismo. 🙂
    Comunque molto molto divertente, se si ama il genere. Cerca di vederlo, è validissimo anche dal punto di vista tecnico-stilistico (gran fotografia, grande montaggio…). Ciao!

  5. non sono sicuro di essere d’accordo sul “più video-arte che cinema-cinema”… ^^
    sul resto sono più o meno d’accordo (su vinyan non posso dir nulla perché ho palesemente dormito dopo 2 minuti)

  6. Il film di Kiarostami, L’autre e Encarnacao do demonio: ecco i tre film Veneziani che non voglio assolutamente perdere. Dalle recensioni lette e dalle mie aspettative ho la sensazione che molti brividi si formeranno sulla mia schiena.

  7. @Honeyboy: Vuoi litigare??? VUOI LITIGARE???? :))

    @Cinemasema: Il film di Kiarostami per te è assolutamente imperdibile. Fai di tutto per riuscire a vederlo. Secondo me ne rimarrai “sconvolto”.
    A presto 😉

    @Ale: Insieme al film della Denis (e per quanto mi riguarda alla meravigliosa apparizione del film di Questi) le tre cose migliori tra le pellicole che sono riuscito a vedere.

  8. Vinyan qualche brivido lo dà, ma non è proprio un bel film… fra l’altro c’è chi mi ha fatto notare che sarebbe meglio rivisitare un film dimenticato come La Foresta di Smeraldo…

  9. @Bigolo: Qualche brivido e non di più. Fosse stato un po’ meno prevedibile e vuoto nella parte centrale avrebbe centrato l’obiettivo. Il film di Boorman che citi non l’ho visto, ma a naso conoscendo la bravura di Boorman nel raccontare la natura ti dò ragione. Ciao! grazie per essere passato da queste parti.

Lascia un commento