“Carnage”


 


Quando finisci in un cul de sac sei costretto a viverlo, ad abitarlo. Un inquilino del terzo piano salito, per coincidenza o per necessità, oltre la porta dell’incubo. Una tranquilla gita in barca trasformata in una partita a scacchi con la morte. Un week-end parigino che assume i contorni di un intrigo internazionale senza via d’uscita. Quando l’ossessione per la limitazione dello spazio e delle possibilità, filo conduttore di tutta la filmografia polanskiana, ha dovuto fare i conti con la reale limitazione di movimenti imposta a Polanski dalla giustizia è possibile che si sia innescato il quid che ha condotto Polanski verso l’adattamento per il grande schermo di “Le Dieu du Carnage” di Yasmina Reza. Stante il suo stato di arresto sorge lecito persino l’interrogativo su come e dove (Parigi?) Polanski abbia potuto, concretamente, girare il suo film  ambientato a Manhattan. Chissà, magari un giorno scopriremo che il contributo alla realizzazione del film di Dean Tavoularis, forse il più grande production designer americano vivente, è stato molto più importante di quanto potrebbe sembrare. E che forse, chissà, Polanski come Panahi ha provato e riprovato la costruzione spaziale del suo film magari a casa sua, filmando, proprio come Panahi, con il suo telefonino. Libere supposizioni post-visione, brandelli di riflessione sopravvissuti alla bomba ad orologeria magistralmente costruita da Polanski. Trasferire una pièce teatrale di successo sul grande schermo non è mai una operazione semplice, e quando si colpisce nel segno il buon lavoro del cineasta viene puntualmente sminuito dalla presunta “facilità” del suo adattamento. E’ esattamente quanto accaduto a “Carnage”: a Venezia, nonostante una straordinaria accoglienza di pubblico e critica, la giuria, scontando una certa diffidenza verso l’adattamento di un’opera teatrale (e a Venezia quest’anno se ne sono visti parecchi ed importanti, tutti rimasti a mani vuote), ha omesso di tributargli un premio che sembrava meritatissimo. Ognuno dei 4, eccellenti, interpreti aggiunge con la sua specifica recitazione una nota o una sfumatura diversa al carattere complessivo del film. Un premio speciale al cast collettivo sarebbe stato quindi un ottimo modo per salutare il ritorno a Venezia di un maestro come Polanski. Così non è stato. Polanski in Laguna non si è visto (una simpatica curiosità: alla prima del film era invece presente il nostro Nanni Moretti) e la titanica grandezza del “Faust” di Sokurov ha finito per oscurare gli astri di molti altri pur ottimi film in concorso. La forza eversiva di “Carnage”, che lo colloca a ridosso di altri memorabili attentati di celluloide alla morale comune (su tutti, con notevolissimi punti di contatto già a partire dal titolo, “L’angelo sterminatore”), sta nel con-fondersi simbiotico tra cast e set, tra uomini/oggetti e relazioni/spazi, circoscritto nei confini rigidissimi del rispetto delle tre unità aristoteliche. Tempo, luogo e azione sono le tre pareti che delimitano uno spietato gioco delle parti tra due coppie di genitori americani, inconsapevoli campioni di una società adulta reclusa dentro le mura invalicabili del buon senso coatto. La gestione impeccabile dello spazio dell’inquadratura segue e sottolinea la guerriglia verbale esplosa nel salotto per bene, un risiko da camera con tanto di improvvisi cambi di schieramento (l’interclassista solidarietà tra sessi che non tarda a venire a galla) e assalto alle munizioni (il cellulare del maestoso Christoph Waltz). La vera giungla non è la strada: il dio della carneficina abita là dentro, tra le quattro mura imbiancate che intrappolano l’esemplare specimen di una borghesia ridicola, che ha perso da tempo anche l’illusione del suo fascino segreto.

[**** 1/2 ]

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9 risposte a ““Carnage”

  1. Per quanto ne so io, il film è stato interamente girato in Francia per i motivi che si conoscono.
    L'ho visto ieri. Un film eccezionale e vero peccato che non abbia vinto niente.

    DigiBlues

  2. @Digiblues: Comincio però a leggere in giro qualche critica al doppiaggio. Il consiglio è sempre quello di vedere il film in lingua originale. A maggior ragione un film recitato e parlato come questo. Ciao e grazie per la visita!

  3. Bellissima recensione per un bellissimo film, complimenti.
    Anche io vorrei vederlo in originale, in effetti, anche se il doppiaggio italiano di Carnage mi sembra ottimo.
    Stasera posterò la mia recensione, se ti va passa a leggerla!

  4. Visto ieri, in italiano purtroppo. Ora, in genere sono il primo a dire peste e corna dei doppiaggi, specie poi per un film "parlato", per un film d'attori come questo. Senza dubbio l'originale avrebbe dato più forza, ma devo dire che i doppiatori nostrani a questo giro non son stati malaccio (anche se certe battute proprio non mi son piaciute, ma lì credo sia più che altro un problema di adattamento).
    Grandissimo film comunque (e gran bella recensiona la tua, ricca di spunti). Una commedia ferocissima. Puro stile (claustrofobico) polanskiano.

    Noodles

  5. @Ale55andra: Una vera lezione di cinema, Ale. Felice che anche tu abbia apprezzato.

    @Babol81: Non avendolo visto in italiano non posso esprimermi sul doppiaggio. Passerò senz'altro da te a leggere cosa ne hai scritto. Grazie per la visita!

    @Noodles: Grazie caro Noodles. Sempre gentilissimo. 🙂 In effetti era proprio l'adattamento ad essere non facilissimo, trattandosi di un film completamente costruito sul parlato, e peraltro su 4 diverse tipologie di parlato. In dvd sarò molto curioso di vedere come è stata resa in italiano questa policromia linguistica. Il fatto che a quanto mi riferisci sia stato fatto un buon lavoro dimostra che, se si vuole, si possono evitare clamorose figuracce. Specie su film così importanti sulla scena internazionale. Saluti! 🙂

  6. sembra la sintesi di una civiltà che muore, se non ci sarà una rivoluzione.
    ho riso spesso, il film è una magia di dialoghi e incastri.
    è triste ridere di una civiltà col cancro.
    gli attori sono più che btavissimi.

  7. Bella recensione e interessante. Ho letto per ora solo recensioni positive. Mi aspetto un film notevole e non vedo l'ora di vederlo.

  8. @Fmmasala: Polanski ha dichiarato che quando è felice ha sempre qualche brutto presentimento. 🙂 E Carnage è una danza macabra sul cadavere di una civiltà al collasso, dici benissimo.

    @Cinemasema: Questa è una visione imprescindibile. Non te la far sfuggire.

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